Il ratto di fogna: abitudini e metodi di lotta
Leggi l’articolo e scopri le soluzioni ed i consigli dei nostri esperti.
La popolazione italiana di topi è composta prevalentemente da tre specie diverse di roditori. Abbiamo:
– il topo domestico (nome scientifico mus musculus)
– il ratto di fogna (nome scientifico rattus norvegicus)
– il ratto nero o dei tetti (nome scientifico rattus rattus)
In questo articolo parleremo delle abitudini e dei metodi di lotta contro il ratto di fogna.
Ratto di fogna o rattus norvegicus
Questo animale in Italia viene chiamato in tanti modi diversi: pantegana, ratto delle chiaviche, surmolotto, ecc. Si tratta del più grosso della specie e può arrivare a pesare fino a 350/400 grammi, con una lunghezza totale (coda compresa) di 40 centimetri. In questi esemplari la coda è più corta del corpo e quest’ultimo è più tozzo.
Il ratto di fogna vive in branchi organizzati socialmente e si rifugia all’interno di canali fognari, fossati, scoli ed è un formidabile nuotatore. Per questo motivo potrà essere visto attraversare a nuoto i canali. Attenzione però a non confonderlo con la nutria, che è molto più grande e può arrivare a pesare 10 kg.
La ricerca di cibo avviene al di fuori dagli edifici, di notte e quando la situazione è tranquilla. È estremamente vorace e onnivoro. Può allontanarsi anche diverse centinaia di metri dalla tana se non trova alimenti. Anche lui, come tutti i roditori, rosicchia qualsiasi tipo di materiale. Le sue tane sono spesso lungo gli argini dei canali e sono raggiungibili attraverso diversi cunicoli di accesso, dal momento che si trovano sottoterra.
Date le dimensioni, i danni che crea questo roditore sono maggiori rispetto al topo domestico o al ratto nero.
La lotta al ratto di fogna è incentrata maggiormente sulla sigillatura e pulizia degli edifici. Consigliamo inoltre di aggiungere degli erogatori di esca come le IRT Small Box, la Postazione a T o la IRT Cupola con all’interno l’Esca Ratticida Topicida.
In questo modo, nel giro di poco tempo, i ratti consumeranno l’esca e spariranno dall’ambiente trattato.
Trattandosi di Topicida, è necessario utilizzare questo prodotto solo all’interno degli erogatori, in modo protetto e senza spargerlo al di fuori. Attenersi scrupolosamente a quanto scritto in etichetta.
NB. All’interno degli erogatori, l’esca non è accessibile agli animali non target.
In caso di dubbi sull’utilizzo dei prodotti elencati e per qualsiasi ulteriore informazione, il nostro Servizio Telefonico CHIEDI ALL’ESPERTO è a vostra disposizione per consigli e chiarimenti di ogni tipo.